Un uomo tutto d’un pezzo (satira)

Questa è la storia di un uomo basso e tarchiato, quasi
sempre in doppiopetto con l’unico difetto di sentirsi
un uomo tutto d’un pezzo.
Nel suo rione lo chiamavano: “u strunzo.”
Quando il mondo lo faceva incazzare, gli dava una
spinta e lo faceva cascare. Per le donne era un re e
se le trombava all’ora del the, e se erano emancipate
se le faceva strapazzate.
Diceva d’essere maschilista e per questo se ne
vantava. Era un uomo tutto d’un pezzo e pretendeva
più rispetto da questo mondo disamorato.
Della gente se ne fregava se gli diceva impertinente,
ma non per questo li biasimava tirava dritto e li perdonava;
ma se gli davano del coglione se li mangiava
come un leone.
Era così, nel bene e nel male lui si sentiva un uomo speciale.

Questa è la storia di un uomo tutto d’un pezzo e, se volete
conoscere il suo nome lo troverete in quel luogo dove
regna poco rumore, sopra una pietra di marmo è inciso il
suo nome con accanto la sua foto in bianco-nero. “Qui riposa
o forse no, Alfio Puccinno sbranato dal suo cane
Serafino in un tragico momento di misteriosa follia.”Amen.

Il grosso cane fu presto amato e stimato da tutti i cornuti
del rione, i quali in segno di gratitudine, gli donarono una
medaglia d’oro con scritto: “Grazie Pastore Serafino!”

Però le donne a lui…. dicevano di si!

2007